
di Antonio Catacchio
Ogni anno si svolge, presso l’Università statunitense di Princeton una competizione chiamata “Hackathon” durante la quale smanettoni e programmatori si sfidano a suon di codici. Quest’anno alla gara, che si è svolta dall’8 al 10 novembre, ha partecipato anche un gruppo di neolaureati venticinquenni che ha dato vita all’applicazione per Facebook “What Would I Say?”, che tradotto in italiano sarebbe “Cosa potrei dire?”.
L’applicazione è stata creata per generare automaticamente uno status di Facebook pescando parole a caso dagli status pubblicati in precedenza dallo stesso utente utilizza l’app. Il risultato è una frase sgrammaticata e che suscita il sorriso dei lettori. In pochi giorni l’applicazione ha conquistato le bacheche dei moltissimi utenti Facebook e i suoi giovani ideatori fanno sapere che in cantiere ci sarebbe un’applicazione da poter utilizzare su Twitter. Rimangono quindi inascoltate le parole del famigerato proverbio arabo che recita “Non parlare se quello che devi dire non è meglio del silenzio”.
Facebook
Twitter
Pinterest
Instagram
Google+
YouTube
LinkedIn
Tumblr
RSS