
Stipendi stellari e canone sulla bolletta della luce. È l’inizio di qualche film? No, è la nuova misura inserita nella Legge di Stabilità di Matteo Renzi, che alla trasmissione “In mezz’ora” afferma: “Il canone si pagherà in bolletta e sarà ridotto: da 113 a 100 euro. È finito il tempo dei furbi!” Però questa misura, non ancora partita, incontra già un ostacolo: le aziende elettriche. Queste ultime sono contrarie perché il travaso delle competenze Rai nelle fatture comporta numerose difficoltà giuridiche e tecniche, a partire dall’adeguamento dei propri sistemi di fatturazione.
La novità, però, garantisce ai contribuenti la riduzione del prelievo e alla Rai un incasso più cospicuo, in virtù di una minore evasione (nel 2014 la Rai ha incassato circa 1,59 miliardi di euro, se consideriamo che questo incasso è dato solo dal 75% dei potenziali contribuenti). Ma, alla fine, chi beneficerà di questi soldi? Cominciamo dal conduttore di “Che tempo che fa” Fabio Fazio, che prende da 5 ai 6 milioni in 2/3 anni; per Luciana Littizzetto invece parliamo di cifre intorno ai 20 mila euro a puntata. E ancora Massimo Giletti, conduttore de “L’Arena”, riceve 400-500 mila euro (quasi il doppio del guadagno di un deputato).
A rivelare queste cifre è stato il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta che, durante la seduta a Montecitorio sul disegno di legge sulla Rai, ha criticato in particolar modo l’emendamento dei relatori sulla trasparenza dei compensi. Naturalmente i casi sopracitati non sono i soli, ad esempio l’attuale dg Antonio Campo Dall’Orto, secondo le voci, percepisce uno stipendio tre volte superiore al tetto stabilito di 240mila euro. Ci si chiede: è da ritenersi giusto pagare un canone per un’azienda pubblica, così pienamente e pesantemente sovvenzionata, che ricorre alle pubblicità come una qualsiasi altra tv commerciale?
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