
di Federica Bartoli
La santificazione dei due Papi più apprezzati del ventesimo secolo, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, stabilita durante il concistoro del 30 settembre 2013, avrà luogo domani 27 aprile, in occasione dell’Ottava di Pasqua, ad una settimana esatta dalla Resurrezione di Cristo, ossia durante la Festa della Misericordia istituita proprio da Wojtyla in memoria della santa Faustina Kowalska.
La cerimonia, fortemente voluta da Papa Francesco, sarà officiata dal pontefice accompagnato da centinaia di celebranti supplementari che saranno d’ausilio al momento della distribuzione delle ostie per la comunione.
La canonizzazione congiunta, evento raro in quanto mai nella storia due pontefici erano stati iscritti nell’Albo dei Santi contemporaneamente, concilia però due storie assai differenti: la santificazione di Giovanni Paolo II è infatti caratterizzata da tempistiche assai più celeri se paragonate a quella del predecessore, il “Papa buono”, spirato nel 1963 per il quale Bergoglio ha disposto affinché si procedesse “pro grazia”.
In altri termini, mentre per la beatificazione è sufficiente il riconoscimento di un solo miracolo, la santificazione richiede che siano stati opportunamente individuati e verificati ben due miracoli. Nel caso di Wojtyla, lo sorso 5 luglio è stato emanato il decreto che attribuisce al Papa polacco il secondo miracolo: dopo la guarigione dal Parkinson di Suor Marie Simon Pierre Normand, riconosciuta da Ratzinger che beatificò Giovanni Paolo II nel 2011, una donna del Costa Rica fu salvata da una grave lesione cerebrale nel maggio dello stesso anno.
Il 27 gennaio del 2000 fu convalidato il primo miracolo di Giovanni XXIII, che vide protagonista Suon Cristina Capitani, guarita da una mortale perforazione dello stomaco nel 1966.
Manca in questo caso la concreta attribuzione del secondo miracolo, dovuta a motivazioni di ordine prettamente tempistico: infatti la procedura e le indagini necessarie alla verifica dei prodigiosi eventi, partono da una richiesta che il “miracolato” avanza nei confronti del vescovo di riferimento affinché sia aperta un’Inchiesta Diocesana, passando al vaglio di una equipe di medici alla quale viene fornito il materiale raccolto; se non è possibile risalire ad una spiegazione razionale è la volta di teologi, vescovi e cardinali fino all’approvazione definitiva che spetta al pontefice.
Data la straordinaria stima di cui Roncalli ha goduto nel corso del suo pontificato, Francesco ha inteso procedere ugualmente alla santificazione.
La cerimonia sarà preceduta da numerosi eventi, tra mostre fotografiche e incontri per i giovani, mentre la notte tra il 26 e il 27 aprile, le chiese del centro di Roma rimarranno aperte per una Notte Bianca della preghiera.
La celebrazione sarà inoltre trasmessa in mondovisione ed in 3D, in diretta da centinaia di cinema.
La presenza di Benedetto XVI non è stata confermata, mentre emergono notizie a proposito di numerose iniziative benefiche promosse dalla diocesi di Bergamo: cospicui fondi verranno stanziati al fine di aiutare le famiglie in difficoltà dei paesi più disagiati, una scuola edile ad Haiti verrà intitolata a Roncalli, una chiesa ed un centro pastorale saranno istituiti a Lezhe in Albania.
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