
di Donatella Chieco
Nell’ambito del 7° Programma Quadro (7PQ) 2007-2013, si annovera il progetto europeo Green Surge (Green Infrastructure and Urban Biodiversity for Sustainable Urban Development and the Green Economy), coordinato dall’Università di Copenaghen e con un consorzio di 24 partners provenienti da 11 paesi.
Tra le cinque città europee selezionate dal progetto perchè rappresentative di sfide ambientali, c’è Bari unitamente a Berlino, Edimburgo, Malmo e Lubiana.
Con una popolazione stabile di circa 400 mila abitanti, con un esteso corridoio ecologico, quale è il parco regionale Lama Balice, con diffuse aree militari dismesse e non utilizzate, come la Caserma Rossani, e con un invasivo sistema di trasporto su ferro e gomma, Bari offre un caso studio interessante per l’Urban Learning Lab, unità operativa del Green Surge.
Riorganizzare il sistema dei trasporti, riqualificare le aree militari dismesse, creare nuovi spazi verdi, rinforzare il sistema dei corridoi ecologici: questi gli obiettivi contemplati dal progetto sulla città di Bari.
Per il laboratorio progettuale sono stati eseguiti dei rilievi aerei dalla cui elaborazione ne è derivata una panoramica tridimensionale della città, utile strumento all’analisi puntuale ed interattiva del territorio barese. I risultati sono stati presentati ad Ostuni durante il simposio dal titolo “Global Change 2014“.
L’approccio pianificatorio caratterizzante il Green Surge riguarda tanto il livello locale che il regionale, essendo teso a sviluppare le premesse metodologiche ed operative alla creazione di multifunzionali infrastrutture verdi che, attraversando l’intero territorio barese, integrino e promuovano le biodiversità presenti.
In direzione dello sviluppo urbano sostenibile, per il tramite del Green Surge, Bari affronta la sfida del mercato urbano contemporaneo, cercando strategie di sviluppo territoriale declinate in chiave bioculturale.
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