
Un peschereccio, si è capovolto la scorsa notte a circa 60 miglia a nord della Libia. Un mercantile dirottato nella zona ha recuperato solo 28 persone vive. Carlotta Sami portavoce dell’Unhcr parla di “ecatombe mai vista”
“A bordo eravamo 950, c’erano 40-50 bambini e circa 200 donne” riferisce un sopravvissuto
“Molti migranti sono stati chiusi nei livelli inferiori della barca”. Alla partenza, “i trafficanti hanno chiuso i portelloni impedendogli di uscire”. Questa frase ha riferito il sopravvissuto del naufragio avvenuto a largo della Libia agli inquirenti catanesi. L’uomo, originario del Bangladesh, ha detto che il peschereccio era partito da un porto a 50 km da Tripoli. “A bordo eravamo 950, c’erano 40-50 bambini e circa 200 donne”. Lo ha riferito alla procura di Catania. Il migrante è ricoverato in condizioni da valutare all’ospedale Cannizzaro di Catania. Alla squadra mobile ha detto che il peschereccio è partito da un porto libico a 50 chilometri da Tripoli. Questa l’ultima cronaca del nuovo naufragio nel Canale di Sicilia, una tragedia del mare potrebbe essere una “ecatombe” perché “si temono circa 700 vittime“: la più grave avvenuta nel Mediterraneo. Tutto è avvenuto a circa 60 miglia a nord della Libia. Sul posto sono state dirottate diverse barche: una ventina di cadaveri sono stati recuperati ma non si è persa la speranza di recuperare altre persone in vita. I testimoni parlano di “un migliaio di persone” a bordo del barcone e solo quando saranno concluse le frenetiche operazioni di soccorso si potrà stabilire quante vite sono state perse e quante salvate. Carlotta Sami portavoce dell’Unhcr parla però di “ecatombe mai vista“.
Il recente passato
Proprio lo scorso febbraio la cronaca aveva dovuto registrare la morte di 300 migranti, mentre nell’ottobre del 2013 le vittime erano state 339. Il premier Matteo Renzi è rientrato a Roma da Mantova dove si trovava per l’apertura della campagna elettorale del Pd. Nei colloqui avuti in queste ore con i leader europei ha chiesto la convocazione di un vertice straordinario dell’Unione Europea sul tema dell’immigrazione il prima possibile, al massimo entro la settimana. Renzi ha convocato alle 17.00 a Palazzo Chigi i Ministri degli Esteri Gentiloni, dell’Interno Alfano, della Difesa Pinotti, delle Infrastrutture Delrio e il sottosegretario Minniti. Al termine della riunione il premier terrà una conferenza stampa, si attendono notizie rassicuranti.
Il peschereccio aveva lanciato allarme
Dal peschereccio era stata lanciata, ieri notte, una richiesta di aiuto al centro nazionale soccorso della Guardia Costiera: “Siamo in difficoltà” la drammarica telefonata arrivata da un satellitare. La sala operativa del Comando generale delle Capitanerie di porto ha dirottato immediatamente un mercantile portoghese. L’equipaggio della King Jacob però ha visto il peschereccio capovolgersi perché gli occupanti hanno cominciato ad agitarsi e spostarsi tutti su uno solo lato del barcone. Sono iniziate frenetiche operazioni di soccorso che hanno consentito di recuperare solo alcune delle persone finite in mare. Nella zona sono stati dirottati numerosi altri mezzi che sono impegnati nelle ricerche di eventuali altri superstiti. All’operazione, coordinata dal centro nazionale soccorsi della Guardia Costiera, partecipano unità navali e aeree della stessa Guardia costiera, mercantili che sono stati dirottati in zona, e inoltre mezzi aerei e navali della Marina Militare e della Guardia di Finanza impegnati nell’operazione Triton dell’agenzia Frontex. Anche Malta partecipa ai soccorsi. Il premier Joseph Muscat: “Stanno letteralmente cercando di trovare persone in vita tra i morti galleggianti in acqua”.
I pescatori di Mazara del Vallo subito in soccorso
“Nonostante le enormi difficoltà e la vicenda ancora fresca del tentato sequestro di un peschereccio, la marineria di Mazara del Vallo mostra la propria generosità: cinque barche in attività di pesca sono state precettate dalla Marina militare; hanno tirato a bordo le reti per partecipare alle operazioni di soccorso dei naufraghi nel Canale di Sicilia – dice Giovanni Tumbiolo, del Dipartimento della pesca Cesvop di Mazara del Vallo -. Lo Stato, che legittimamente chiede aiuto ai nostri pescatori sappia che a Mazara del Vallo c’erano 500 pescherecci e ora la flotta ne conta un quinto. Giustissimo salvare le vite in mare, ma vanno salvate anche le famiglie di chi dal mare aveva un proprio reddito e oggi è alla fame”.
“Sul fronte immigrazione la situazione è grave e peggiorerà nelle prossime settimane e mesi ma dobbiamo essere franchi, la Commissione europea non può fare da sola; non abbiamo la bacchetta magica” – questa l’ammissione a denti stretti della portavoce del commissario per l’Immigrazione Dimitri Avramopoulos.
Facebook
Twitter
Pinterest
Instagram
Google+
YouTube
LinkedIn
Tumblr
RSS