
di Giuseppe Custodero
Vorrei lanciare un sasso a favore degli intolleranti al glutine, ma il sasso dovrebbe essere molto, molto grosso. Questa che non è una malattia ma semplicemente l’incapacità di sintetizzare gli enzimi proteolitici per digerire la glutenina e la gliadina naturalmente per un difetto a livello genico. I celiaci, quindi, come si sa, devono avere una dieta senza alimenti che contengono glutine.
I celiaci, però, ottengono dall’Asl di appartenenza i buoni per acquistare alimenti appositamente confezionati. Ma chi, invece, volesse semplicemente acquistare riso integrale e farina di mais, che non contengono per la loro natura glutine, o anche verdura, frutta, carne e pesce non possono utilizzare i buoni dell’Asl. Chi, invece, risulta intollerante anche ai conservanti alimentari contenuti negli alimenti gluten free, compreso lo zucchero, la margarina e l’olio di palma, non può utilizzare i buoni che ha avuto per un diritto riconosciuto alla sovravvivenza. E siccome si tratta realmente di sopravvivenza vorrei evitare inutili polemiche ma far luce da giornalista che ha il diritto di informare i propri lettori anche con la brevità e l’incisività che è d’obbligo in questi casi. In uno Stato democratico come il nostro lasciate ai celiaci intolleranti anche ai conservanti alimentari la libera scelta di cibo, ne va della loro sopravvivenza.
Facebook
Twitter
Pinterest
Instagram
Google+
YouTube
LinkedIn
Tumblr
RSS