
di Vincenzo Demichele
Torna l’incubo trivellazioni per la nostra regione. Il governo ha infatti dato parere favorevole all’esplorazione mediante la tecnica dell’AirGun (bombe di aria compressa sparate a più di 10 mila km orari sott’acqua) finalizzata alla ricerca di giacimenti petroliferi nelle acque pugliesi. Come anticipato da PolignanoWeb, le trivellazioni interessano il tratto di costa fra Bari e Brindisi e coinvolgono soprattutto la zona tra Polignano a Mare e Monopoli. Nonostante il parere negativo dato dalla Regione in ragione dei danni che questo tipo di prospezioni geosismiche possono provocare a flora e fauna, il governo tramite il Ministero dell’Ambiente ha deciso di procedere a oltranza e così l’8 Giugno scorso ha concesso l’autorizzazione a trivellare alla Northern Petroleum.
Le maggiori ricadute di questa scelta politica, oltre ai danni che provocherebbe all’ecosistema marino interessato, coinvolgerebbero anche le attività economiche e turistiche della zona. Non è un caso che la notizia abbia suscitato scalpore (su Facebook sono migliaia i partecipanti ad un evento che chiede di fermare le trivellazioni) dal momento che si rischia di danneggiare irreversibilmente una delle punte di diamante dell’Adriatico e delle coste pugliesi: Polignano a Mare. Recentemente premiata con la Bandiera Blu e quest’anno anche con le 5 Vele per la qualità delle acque e gli ottimi risultati conseguiti nella salvaguardia dell’ambiente, la città si avvia verso un futuro incerto.
Ma quanto sono pericolose e dannose queste esplorazioni geosismiche per l’ambiente? Nonostante ci siano ancora numerose lacune nelle ricerche scientifiche sull’argomento, in quanto richiedono degli studi a lungo termine, sono stati diffusi alcuni risultati che orientativamente possono dare un’idea delle conseguenze di queste procedure. Come riportato da RepubblicaPalermo, che denunciava gli effetti devastanti provocati dalle bombe d’aria compressa nei pressi di Pantelleria, “ci sono diversi studi, come quello pubblicato dalle maggiori associazioni ambientaliste europee intitolato “Drowning Sound”, secondo i quali gli air gun possono provocare gravi danni a mammiferi, tartarughe e invertebrati, dall’indebolimento del sistema immunitario fino alla morte.”
“E non solo questo. Anche un gruppo di ricercatori canadesi, in un’analisi condotta dal Dipartimento della Pesca del governo, ha dimostrato la correlazione tra l’esplosione da suoni di elevata potenza generati dall’air-gun condotte nel 2001 e nel 2003 dalla Repstol, compagnia petrolifera spagnola, e lo spiaggiamento di calamari giganti sulle coste, nei quali sono stati osservati danni ad organi interni.” E ci sarebbe un altro precedente che interessa proprio la nostra regione: uno studio WWF ha portato agli stessi risultati sostenendo la correlazione fra air-gun e lo spiaggiamento di decine di cetacei sulle coste pugliesi.
Le più recenti e aggiornate ricerche sui danni provocati dalle prospezioni geosismiche su flora e fauna sono raccolte negli atti di un convegno tenutosi a Londra nel Febbraio del 2014 indetto dall’agenzia UNEP (United Nations Environment Program).
Facebook
Twitter
Pinterest
Instagram
Google+
YouTube
LinkedIn
Tumblr
RSS