
di Vincenzo Demichele
I primi allarmi si erano diffusi già mesi fa, quando il governo nazionale era intervenuto nella modifica del calcolo ISEE e IPSE. All’epoca le associazioni studentesche avevano denunciato come con questo nuovo sistema molti studenti, a parità di reddito, da un anno all’altro si sarebbero visti sfilare la borsa di studio. Ed è esattamente ciò che si sta verificando in questi giorni. Nonostante le agenzie del diritto allo studio siano corse al riparo modificando i termini dei bandi per compensare le modifiche legislative nazionali, molti immatricolati sono rimasti esclusi dai benefici universitari. Solo in Puglia si è registrato un crollo del 40% degli idonei. Situazione che in tendenza si conferma anche a livello nazionale (nel Lazio gli aventi diritto sono addirittura dimezzati).
L’Adisu, l’agenzia regionale per il diritto allo studio universitario, conferma: quest’anno sono 3950 le domande per borse di studio pervenute a Bari (Università, Politecnico, Conservatorio e Accademia di Belle Arti), comprese le pratiche rifiutate per mancata trasmissione dell’Isee, rispetto alle 6000 domande dell’anno scorso. La tendenza negativa si ripropone anche nella altre province pugliesi: si va dal 9,3% di Foggia al 21,8% di Taranto e al 25,2% di Lecce. A cosa è dovuto nello specifico questo calo? Ai nuovi indicatori ISEE e IPSE, che da quest’anno sono calcolati in modo diverso rispetto al passato. Così, a parità di redditi, gli studenti si sono visti aumentare i propri parametri economici e sono rimasti esclusi dalla possibilità di fare domanda.
Secondo quanto riportato sul sito dell’Associazione studentesca Link, questa emergenza si va ad aggiungere al problema strutturale di mancanza cronica di borse di studio, tale per cui ogni anno circa 40 mila studenti risultano solamente idonei non beneficiari, ovvero sono parzialmente esonerati dal pagamento delle tasse ma allo stesso tempo non ottengono i benefici economici a cui avrebbero diritto malgrado rientrino nei parametri. Link denuncia l’insufficienza dei fondi statali e regionali stanziati, stabilmente inferiori ai 300 milioni di euro. E rilancia, proponendo diverse soluzioni:
1) Aumento della soglia ISEE per l’accesso alla borsa di studio e ai servizi abitativi a 23000;
2) abolizione della soglia ISPE;
3) una sanatoria per tutti coloro che quest’anno hanno perso borsa di studio e posto letto a causa del nuovo ISEE;
4) finanziamento per il Diritto allo Studio adeguato a coprire tutte le richieste di borse di studio;
5) Legge Quadro nazionale sul Diritto allo Studio.
Per questi motivi le associazioni studentesche scendono oggi nelle piazze delle principali città italiane.
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