
di Emanuele Saponieri
Bastavano due punti all’ Italia tra la trasferta in Azerbaigian e la sfida casalinga contro la Norvegia per assicurarsi un posto all’Europeo di Francia della prossima estate. Ma gli azzurri hanno ben pensato di chiudere subito la pratica, espugnando il fortino dell’Azerbaigian e ottenendo tre punti che valgono la qualificazione matematica con un turno d’anticipo: grazie a questo successo, infatti, i ragazzi di Conte rimangono in vetta alla classifica del girone H con 21 punti, a più quattro sulla Croazia, terza forza del raggruppamento.
La partita decisiva
Il ct Antonio Conte era stato chiaro: vincere in Azerbaigian e qualificarsi, senza aspettare la sfida con la Norvegia. E così è stato: L’Italia gioca una buona partita contro un avversario poco dotato tecnicamente, ma che fa dell’aggressività e della densità a centrocampo i propri punti di forza.
All’11’gli azzurri sono già in vantaggio: un lancio millimetrico di Verratti mette Eder solo davanti al portiere, l’attaccante della Sampdoria è freddo e non sbaglia. Ma alla mezz’ora l’unica sbavatura dell’intera partita porta i padroni di casa sull’1-1: Bonucci e Chiellini vanno troppo morbidi su una palla apparentemente innocua e Nazarov non ha problemi a superare Buffon.
L’Italia si riprende però molto presto e nei minuti finali del primo tempo si riporta in vantaggio con El Shaarawy, che deve appoggiare nella porta sguarnita un pallone offertogli da Candreva dopo un filtrante di Parolo che ha messo fuori causa la difesa azera. Nella ripresa arriva anche il tris con un gran tiro dalla distanza di Darmian, al suo primo centro in Nazionale.
Il cammino nel girone
Impresa tutt’altro che impossibile la qualificazione per l’Italia. Il pericolo principale del girone è la Croazia, una nazionale piena di talenti: Modric, Rakitic, Kovacic, solo per citarne alcuni. In seconda battuta la Norvegia e la Bulgaria, squadre sempre ostiche ma tecnicamente inferiori. E poi l’Azerbaigian, dove il movimento calcistico è in crescita ma di livello ancora molto basso, e Malta, la squadra più abbordabile dell’intero raggruppamento.
Gli azzurri partono bene, ottenendo tre vittorie nelle prime tre partite ai danni di Norvegia, Azerbaigian e Malta. Ma una fase di appannamento, con i due pareggi con la Croazia e quello con la Bulgaria, porta proprio i croati in testa al girone. Anche loro però rallentano e le vittorie interne di misura su Malta e Bulgaria portano ad un nuovo avvicendamento in testa, con l’Italia che si rimette al comando.
Infine la vittoriosa trasferta azera, che regala l’aritmetica qualificazione alla fase finale dell’Europeo con un turno d’anticipo: ora, infatti, manca solo la sfida interna con la Norvegia, in cui basta anche un pareggio per mantenere il primato nel girone.
La rosa azzurra
Nessun fuoriclasse, un gruppo compatto e grintoso che non si arrende mai, proprio come nella filosofia del commissario tecnico: è questa la fotografia migliore dell’Italia di Conte. Certamente una buona base su cui lavorare in vista dell’Europeo. Tra i pali capitan Buffon è una garanzia, l’uomo simbolo del gruppo. La collaudatissima coppia della Juventus Bonucci-Chiellini dà molte garanzie in difesa.
Sulla fascia l’esplosione di Darmian, ormai titolare inamovibile, garantisce una spinta costante, mentre in mezzo al campo l’eterno Pirlo e il suo erede Verratti offrono grande qualità, senza dimenticarsi dell’importante lavoro in fase di interdizione degli altri centrocampisti, in particolare De Rossi.
In avanti si apre per Conte un ventaglio di opportunità, ma il punto fermo sembra essere Pellè, un attaccante completo che segna, fa segnare e lavora spalle alla porta, ideale per le idee del commissario tecnico.
Non sarà l’Italia più forte di sempre, ma è un gruppo che può giocarsela con chiunque: nessuno sa fin dove arriverà, ma per l’Europeo l’Italia ha già apposto la sua firma.
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