
di Vincenzo Demichele
E’ stata presentata giorni fa in commissione sanità la bozza del piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia. Secondo quanto anticipato dal manager Giovanni Gorgoni e dal governatore Michele Emiliano, verranno chiuse 9 strutture ospedaliere. Il numero totale dei nosocomi così passerà da 40 a 31, con la chiusura di tre ospedali nel brindisino, due nella provincia di Bat e altrettanti nella città metropolitana di Bari, uno in provincia di Foggia e un altro in provincia di Taranto. Sebbene le strutture interessate non siano state espressamente citate, dai parametri presenti nella bozza si può dedurre che a chiudere saranno i nosocomi di Canosa di Puglia, Fasano, Grottaglie, Lucera, Mesagne, San Pietro Vernotico, Terlizzi, Trani e Triggiano.
Per il governatore pugliese “la razionalizzazione mira a migliorare il servizio, non a peggiorarlo. Noi dobbiamo evitare sbilanciamenti tra entrate e uscite degli ospedali, tra quanto costano e quanto rendono, e concentrare le forze perché la razionalizzazione del sistema ospedaliero serva a migliorare la qualità del servizio”. Poi aggiunge: “Il piano di rientro potrà provocare sicuramente qualche riorganizzazione dolorosa e come sempre mi caricherò sulle spalle il peso di queste scelte con l’inevitabile carico di dolore e disappunto, come ho sempre fatto nella mia vita”. Infine una precisazione: “le norme sono così stringenti per il sistema che gli spazi per la politica sono ridotti praticamente a zero. Il piano di riordino ospedaliero obbedisce a regole che il Governo impartisce con grande severità. E sebbene queste regole portino a determinate conclusioni, non ci sarà nessun impatto sul servizio ai cittadini”.
Ma quali sono i provvedimenti legislativi che obbligherebbero la regione Puglia a tagliare ancora una volta la sanità? Si tratta di due documenti: il decreto ministeriale 70 del 2015 e la Legge di Stabilità 2016. Provvedimenti voluti dal governo Renzi, dunque. Nel frattempo l’iter del piano di riordino ospedaliero è stato già calendarizzato: dal 27 febbraio avrà inzio la discussione e condivisione con tutti gli interlocutori interessati, in vista dell’approvazione formale della delibera che dovrà essere fatta entro il 29 febbraio.
Per informazioni più dettagliate sul piano previsto della regione clicca qui.
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