
Sono terminate a Milano le procedure per la selezione dei candidati interessati alle operazioni di acquisto (o affitto) di parte dell’ILVA; dopo aver valutato l’ammissibilità delle domande dei 29 soggetti istanti, 17 italiani e 12 stranieri, i commissari straordinari designati dal Governo ne hanno respinte 4 e approvate senza riserva 19, le restanti 6 dovranno perciò presentare la documetazione integrativa necessaria per essere ammesse. Successivamente verrà garantito alle società in gara l’accesso alla data room, ovvero la possibilità di prendere visione dei vari siti produttivi appartenenti al gruppo nonchè di tutti gli incartamenti utili a formulare in seguito una proposta economica adeguata. La conclusione di questa fase del procedimento è prevista per la fine del mese, in quella successiva i partecipanti avranno a disposizione qualche settimana per presentare le offerte vincolanti che saranno valutate dai commissari governativi e dagli esponenti del global advisor dell’operazione, cioè la banca d’affari Rothschild.
Queste le sei società da cui si attende l’integrazione della doumentazione: Euroflex, Etablissement Robert et Compagnie (FRA), Societe Mosellane de Vente de fers-toles-aciers Enterprise Gans (FRA), Trasteel International (CH), Erdemir (TUR) e P&C (Shenzhen) Industry Fund Management Partnership Firm (CHN). Già ammessi alla seconda fase Finarvedi, Marcegaglia Carbon Steel, Eusider, Tecnotubi, Cassa Depositi e Prestiti, Fonderia Boccacci, CAR Segnaletica Stradale, Vesuvius Italia, Fonderie Mora Gavardo, Faser, Ionian Shipping Consortium, Pan Atlantic Shipping, Lucchini RS, DHI Di Nardi, Csn Steel (BRA), Erp Compliant Fuels (USA), ArcelorMittal (FRA-IND), Zaklady Magnezytowe Ropczyce (POL) e Magnesita Refractories GMBH (GER). Gli esperti stimano che la formazione di eventuali cordate fra più soggetti interessati potrebbe risultare la scelta vincente per acquisire l’ILVA, nella speranza che questa ennesima privatizzazione non si riveli un altro flop come per Alitalia e che sia utile, in ultima analisi, a risolvere una volta per tutte gli innumerevoli problemi che derivano dall’esistenza del colosso della siderurgia nel capoluogo tarantino.
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