
Spesso se ne sente parlare, ma pochi sanno davvero chi sono e soprattutto cosa fanno. Parliamo degli influencer. Non esiste una definizione “tecnica” del termine perché tutta la tematica a riguardo è abbastanza recente, ma si può provare però a delimitare i contorni di questa nuova figura.
L’influencer è una persona capace di influenzare con ciò che dice o con ciò che fa i pensieri degli altri e, di conseguenza, le decisioni che ne derivano. Fanno tendenza, creano seguito. Stiamo parlando ovviamente di persone autorevoli nel loro campo di azione, persone tenute in grande considerazione dai loro followers. Solitamente gli influncer sono giornalisti, esperti di settore e VIP che possono dare enorme visibilità a qualsiasi post, sito, prodotto o servizio, determinandone anche il successo o un fallimento: di fatto decidono cosa è in e cosa è out.
I social network, quali Facebook, Twitter, Instangram, Linkedin, Google+, YouTube, sono lo strumento preferito dagli influencer per veicolare una opinione comune rispetto ad una tematica. Si potrebbe dire che hanno sostituito i vecchi opinionisti/testimonial della carta stampata o della tv. Si è passati dal “passa-parola” al “click to click”.
Forbes stila addirittura una classifica dei “Top 50 Social Media Power Influencers“: Peek Analytics dà alle persone un punteggio chiamato Pull. Se un individuo ha un tiro di 10x, significa che il pubblico che l’individuo può raggiungere è almeno dieci volte superiore a quello che l’utente medio di social media può raggiungere. Nella classifica stilata nel 2013, Forbes ha determinato che nella top ten tutti gli influenzatori hanno una forza di attrazione tra 2.000 e 3.000 persone, agendo con un’influenza tra un gruppo di pari.
Le aziende si sono accorte del potenziale di questi nuovi personaggi pubblici e pagano cifre impressionanti per coinvolgerli nelle loro campagne. E’ infatti nato l’influencer marketing, quale disciplina specifica del marketing. In particolare, vengono identificati gli influenzatori e classificati in ordine di importanza e successivamente si portano avanti azioni di marketing rivolte agli influenzatori per aumentare la conoscenza dell’azienda nella loro comunità e far in modo, di conseguenza, che aumenti la conoscenza del mercato da parte dell’azienda. Gli influencer diventano dei veri e propri ambasciatori d’azienda.
Ma non sempre è facile capire chi sono gli influenzatori, tant’è vero che sono sorti strumenti ad hoc (sia gratuiti che a pagamento) che facilitano la ricerca di utenti capaci di orientare umori e decisioni altrui (Klout, Peerindex, Commun.it, Twitalyzer, Twtrland, Traackr,Topsy, Followerwonk, Tweetreach).
Prima di mettere un like quindi, bisognerebbe riflettere qualche secondo in più e per lo meno chiedersi se ci piace davvero quel post, quella foto o quel prodotto, oppure se è un’azione che facciamo di riflesso perchè un influencer ci ha indotto a farlo.
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