
L’ attesa è finita. Si è svolto ieri sera, al Teatro Petruzzelli di Bari, il concerto del pianista e compositore Ezio Bosso: una tappa del tour di “The 12h Room” che in pochi giorni ha subito registrato sold out.
Il maestro entra in scena salutando il pubblico con un “Ciao” spregiudicato e divertente che in un attimo annulla qualsiasi distanza e accoglie tutti nel suo mondo, tra le varie “stanze” della vita. A dominare il palco solo lui e il suo pianoforte, il grande fratello Steinway, come ama definirlo, compagno inscindibile dei suoi giorni.
L’ emozione è viva e palpabile, riflessa nel suo sguardo che ogni tanto nasconde tra le mani, usate come scudo per riprendere fiato e descrivere le tappe di un viaggio che esplora la banalità dell’ uomo, spesso incapace di valorizzare le bellezze della vita. Lo scopo del viaggio è “perdersi” e inseguire la magia delle piccole cose, come insegna il singolo “Following a bird”: brano di apertura che dà il la a un tripudio di melodie intense e suggestive, destinate a dominare la serata. Emozione e ironia sono la chiave di volta del successo di Ezio Bosso, equilibrista perfetto tra momenti di umorismo e attimi di pura empatia, quando accoglie il pubblico nelle sue stanze, raccontando delle “frequentazioni” con Bach, Chopin e il dolceamaro di Emily Dickinson.
Musica e parole si intrecciano in componimenti che raggiungono picchi di pathos, scanditi dal ritmo incessante delle dita che battono sul piano e toccano le corde dell’ anima in uno slancio improvviso e liberatorio. Il pubblico, in piedi, rende omaggio all’ artista con un lungo e interminabile scroscio di applausi. Il maestro saluta con un “Ciao” e la potenza disarmante del suo sorriso.
Paola
18 maggio 2016 at 10:26
Che dire.. E’ stato talmente intenso ed emozionante che non si può esprimere a parole tutte le emozioni che Il Maestro ci ha regalato..Il Petruzzelli era in un religioso ed emozionante silenzio, mentre lui ci parlava delle sue stanze e ci regalava sorrisi e lacrime.. Una musica che entrava direttamente nell’anima, parole che toccavano corde intime e universali. Ringrazio Il Maestro per tutto quello che ci ha regalato in due ore.