
La scoperta è unica nel suo genere, infatti mai prima d’ora erano stati individuati tre pianeti così simili alla Terra e tutti in orbita attorno alla stessa stella, a “soli” 40 anni luce dal sistema solare. A riuscire nell’impresa un gruppo di scienziati condotto da Michael Gillon, astrofisico dell’Università di Liegi (Belgio), lo studio ha ricevuto la pubblicazione sulla nota rivista Nature. La stella attorno a cui transitano i tre pianeti, ritenuti tutti potenzialmente abitabili, è una nana bruna nota col nome di TRAPPIST-1 e se si considerano le sue caratteristiche, ovvero la temperatura dimezzata e la massa pari a un decimo rispetto al sole, risulta difficile immaginare che attorno ad essa possano ruotare dei corpi celesti, ragione per cui la scoperta effettuata è ancora più clamorosa. TRAPPIST-1 presenta una colorazione rossastra, è poco più grande di Giove e sarebbe impossibile osservarla ad occhio nudo o con l’ausilio di un telescopio tradizionale dalla Terra.
Per 62 notti consecutive, da settembre a dicembre, il team di studiosi ha potuto documentare le proprie ricerche grazie ad un super telescopio sito sulle alture del Cile, in grado di distinguere anche la luce infrarossa, denominato TRAPPIST (Transiting Planets and Planetesimals Small Telescope) proprio come la stella. I tre pianeti sono di dimensioni molto simili alla Terra e ricevono dalla nana bruna circa il quadruplo delle radiazioni che noi riceviamo dal Sole, il che li colloca quasi sicuramente all’interno della “zona abitabile”, ossia la regione attorno a una stella in cui è teoricamente possibile, in base alla temperatura del pianeta orbitante e alla sua distanza dalla stella, che sulla superficie del pianeta siano presenti tracce di acqua allo stato liquido e, di conseguenza, che esistano su di esso sia un’atmosfera che delle regioni abitabili. Trattandosi, tuttavia, di una scoperta recente dovremo aspettare qualche anno per conoscere ulteriori sviluppi.
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