
Appena il caldo inizia a farsi sentire, si comincia subito a pensare alle vacanze (per chi non avesse già prenotato per tempo) e a quanto costano alle tasche dei turisti. L’Adoc, Associazione Difesa Orientamento Consumatori, ha recentemente pubblicato uno studio avente ad oggetto proprio il tema del caro prezzi della spiaggia.
Lo studio mette a confronto i prezzi, regione per regione, del costo medio per famiglia (2 adulti, 2 bambini) per il soggiorno presso uno stabilimento balneare (comprensivo di ingresso, ombrellone, lettino e sdraio) e del costo medio per famiglia relativo alla ristorazione ed extra (uso cabina, doccia calda, parcheggio, etc.), arrivando a determinare quindi il costo medio giornaliero complessivo per una famiglia.
Dal confronto 2015/2016 emerge che una famiglia spende mediamente il 2,4% in più per accedere agli stabilimenti balneari e complessivamente una giornata al mare costa 59 euro. La situazione è però diversificata lungo tutto lo stivale: la Sardegna la regione più cara con 78 euro giornalieri a famiglia, seguita dalla Liguria (73 euro) e dalla Toscana (71 euro); il Molise la regione più economica con “soli” 48 euro al dì, seguita dalla Campania (49 euro). La Puglia si posiziona nella fascia delle regioni più accessibili con un costo complessivo giornaliero di 50 euro a famiglia.
Da un anno all’altro, la regione dove si è avuto l’incremento maggiore dei prezzi è stata la Sardegna (+5,2%), mentre quella dove gli aumenti sono stati minori è stata la Liguria (+ 1,2%). In Puglia si è invece registrato un aumento del 3,8%. Per chi non avesse, dunque, ancora deciso dove trascorrere le proprie vacanze al mare, può trovare nello studio Adoc una piccola bussola a seconda delle proprie tasche.
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