
Si è articolato in quattro giornate, dal 16 al 19 dicembre, il ricco programma della prima edizione di GustoJazz, che ha portato a Corato esponenti internazionali nel panorama musicale jazzistico e posto l’accento sull’enogastronomia locale.
Nata dalla fusione di due iniziative culturali coratine, “Corato jazz festival” e “Metti un weekend a Corato”, GustoJazz è stato promosso dal Comune di Corato, sotto la direzione artistica di Alberto La Monica, presidente dell’Associazione Culturale Art Promotion, per il comparto musicale dell’evento, e di Alessandro Buongiorno, dell’Agenzia per il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino, per quello enogastronomico, con Roberta Vernice come project manager.
Inaugurato con una “Guida Emotiva”, un itinerario a tappe, animato da attori e musici e accompagnato da una guida turistica, alla scoperta dei principali luoghi culturali della città, GustoJazz ha valorizzato i sapori della terra e della tradizione locale. Street food & wine experience hanno scaldato e deliziato la città di Corato, in varie location, dal teatro comunale al centro storico, alle cantine sociali di Terra Maiorum, regalando un’esperienza sensoriale resa tale anche da Annamaria Natalicchio e Carlo Sacco che hanno raccontato i prodotti del territorio, fra farine selezionate, olio extravergine esclusivamente “cultivar coratina” appena molito, sgorgante dai macchinari della cantina sociale, birra artigianale e i migliori vini rigorosamente made in Corato. Gusto coniugato al jazz, come quello del gruppo pugliese Jazz Moment’s Streetband, composto da Patty Lomuscio (voce), Mino Lacirignola (tromba), Pino Pichierri (clarinetto), Max Monno (banjo, chitarra), Muzio Petrella (contrabbasso e chitarra basso), Antonio Ninni (batteria), con un concerto itinerante nel centro storico dalle frizzanti melodie.

Pupi Avati
La bottaia del frantoio si è invece prestata ad accogliere la suadente voce di una delle maggiori esponenti in Italia del genere bossanova: Rosalia De Souza, accompagnata dalla chitarra di Francesco De Giosa, il piano di Piero Vincenti, la batteria di Fabio Accardi, il basso elettrico di Marcello Piarulli. Nello spazio antistante al teatro, una wine experience deliziata dall’esibizione del sassofonista romano Mario Pompei, con composizioni di John Coltrane, in occasione del cinquantenario della scomparsa.
A Corato anche attesissimi ed illustri ospiti del calibro del regista italiano Pupi Avati, che ha raccontato, in un talk show condotto dal critico Fabrizio Corallo, la sua passione per il jazz e il suo passato come clarinettista, esperienza conclusasi non bene in seguito all’entrata in scena nella sua band di un altro clarinettista con un talento con cui ha retto il confronto: Lucio Dalla. «Purtroppo ho ancora aperta la ferita, ma la passione è rimasta, per me il jazz è sinonimo di felicità» ha dichiarato Avati raccontando del successo cinematografico, dispensando racconti di vita degli anni ’50, fino all’incontro con sua moglie Nicola, a cui ha rivolto un’emozionante dichiarazione d’amore: «La donna più bella che abbia mai visto, nel suo sguardo ci sono io in tutte le età della mia vita».

Lino Patruno
Sul palco del teatro comunale anche il jazzista Lino Patruno (chitarra e banjo) & His Blue Four, composta da Mauro Carpi (violino), Gianluca Galvani (cornetta), Giancarlo Colangelo (sax basso), e che si accompagna alla voce di Antonella Parnasso, che con i fratelli Avati ha lavorato al film del 1991 “Bix – Un’ipotesi leggendaria”, la biografia del jazzista Bix Beiderbecke. Patruno ha riproposto le musiche jazz in voga negli anni ’30 che fanno da colonna sonora al film, intervallando le esibizioni a suggestivi racconti dell’epoca e sull’evoluzione storica della musica jazz.
Finale di evento affidato al trombettista italiano Paolo Fresu che, alla tromba, flicorno e multieffetti, accompagato dal suo Quintet, Tino Tracanna (sax tenore e soprano), Roberto Cipelli (pianoforte), Attilio Zanchi (contrabbasso), Ettore Fioravanti (batteria), featuring Daniele di Bonaventura (bandoneon), ha presentato il progetto “Jazzy Christmas”: una scaletta dedicata alle musiche natalizie piuttosto variegata, spaziando da brani tratti dal più classico songbook americano ad altri che provengono dalla tradizione popolare. «Il Natale di ognuno di noi è differente, ma è uguale il senso della felicità e di condivisione che appartiene ai popoli di tutti i continenti» – ha dichiarato Paolo Fresu nel concludere un progetto, quale GustoJazz, candidato all’Avviso Pubblico emanato dalla Regione Puglia per “Presentare Iniziative Progettuali Riguardanti lo Spettacolo dal Vivo e Le Residenze Artistiche”, che ambisce a svilupparsi nelle tre annualità 2017-2018-2019, coniugando jazz, enogastronomia, cinema, arti figurative e danza.
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